Classico svedese- Luca Molteni

Luca Molteni

Massaggio Classico Svedese


 

Il massaggio svedese, a differenza di molte altre tecniche di manipolazione di origine orientale che contemplano concetti quali l’energia vitale e i meridiani energetici, si basa sulle conoscenze della medicina occidentale relative all’anatomia ed alla fisiologia.

Il massaggio svedese comprende un insieme di tecniche di base che vengono impiegate anche nell’insegnamento generale del massaggio professionistico. Nonostante sia diventato con il passare del tempo una sorta di “punto di partenza” per l’apprendimento, il massaggio svedese è tutt’altro che una tecnica ad uso semplicemente didattico. Esistono infatti centinaia di diverse varianti di questo trattamento, che però si rifanno tutte a sei movimenti “classici”, che illustrerò più avanti.


 

Benefici del massaggio Classico.

L’obiettivo primario del massaggio svedese è il rilassamento generale e la riduzione della rigidità dei muscoli, la stimolazione della circolazione, l’alleviamento del dolore, il miglioramento dell’ossigenazione dei tessuti, la rimozione delle tossine e il miglioramento del tono muscolare. Grazie al massaggio svedese è possibile ridurre i tempi di recupero in seguito ad episodi di affaticamento, dal momento che la stimolazione della circolazione sanguigna e linfatica consente il drenaggio di acido lattico, acido urico ed altre scorie metaboliche.
Il miglioramento della circolazione favorisce inoltre il ricambio di ossigeno a livello dei tessuti, soprattutto quelli delle estremità, senza però aumentare il carico a livello cardiaco

 

Obiettivo del massaggio.


L’obiettivo del massaggio svedese è quello di penetrare nella muscolatura corporea con il movimento e l’utilizzo di un olio idratante, ideali per trattare le zone specifiche del corpo con azione tonificante e drenante. Durante il massaggio svedese, l’operatore mescolerà in maniera oculata le varie tecniche di massaggio che, amalgamate, producono gli apprezzati effetti benefici. Il massaggio svedese si basa su movimenti che applicano una pressione direzionata secondo il flusso di sangue venoso (che ritorna al cuore); tali gesti permettono di stimolare la corretta circolazione sanguigna. I movimenti possono essere lenti e delicati, oppure al contrario vigorosi e intensi: tutto dipende dallo stile personale del massaggiatore e, naturalmente, dagli scopi che egli intende raggiungere. Per compiere questi movimenti vengono utilizzati mani,  avambracci e gomiti.

 

Controindicazioni.

 

Questa tipologia di trattamento non ha particolari controindicazioni, al netto di

processi infiammatori, nelle lesioni traumatiche recenti, in alcune malattie della pelle, in caso di borsiti, nelle affezioni batteriche o reumatiche dei tessuti molli e nelle infezioni, patologie cardiocircolatorie, gravidanza (almeno fino al terzo mese e nell’ultimo mese), contusioni, traumi e strappi muscolari, fratture (comunque non prima di 40-60 giorni), stati febbrili o infiammatori, neoplasie.

 
 

Movimenti base del massaggio Classico

Sfioramento: è la tecnica che la maggior parte delle persone probabilmente associa al massaggio in generale e, più nello specifico, a quello svedese. Si tratta infatti di movimenti lunghi ed ampi che vanno a sfiorare progressivamente la superficie di più zone del corpo.

Frizione: si tratta di movimenti circolatori decisi e vigorosi il cui scopo è quello di riscaldare (grazie all’attrito prodotto) l’area da trattare, rilassando la muscolatura e liberandola dalle rigidità. Il professionista solitamente utilizza la zona ipotenar della propria mano per strofinare in modo energico la superficie del corpo della cliente; molto spesso il massaggiatore strofina vigorosamente le mani tra loro per poi appoggiarle sulla zona da trattare.

Impastamento: consiste nella manipolazione dei muscoli attraverso movimenti molto simili a quelli che si compiono per impastare una miscela di acqua e farina. Questa tecnica non è specifica per nessuna particolare area del corpo, ma attraverso la decontrazione dei muscoli permette all’azione del massaggio di penetrare più in profondità.

Tamburellamento: questa tecnica consiste in picchiettamenti e percussioni che servono a dare energia alla parte del corpo trattata; allo stesso tempo, la zona viene liberata dalla tensione e dallo stress. Per eseguire questi particolari gesti, il massaggiatore utilizza il taglio delle mani, i pugni chiusi o le mani “a coppa”; i movimenti sono ritmici e in rapida sequenza.

Vibrazione: consiste nel rapido scuotimento e vibrazione dei muscoli, eseguita con la parte della mano prossima al polso, il taglio della mano o talvolta anche i polpastrelli. Il movimento consiste nel passaggio ripetuto, avanti e indietro, allo scopo di rilassare i muscoli di una particolare area del corpo.

Trazione: il massaggiatore letteralmente “tira” le braccia, le gambe e talvolta anche la testa del cliente, in una sorta di stretching passivo che permette l’allungamento della muscolatura. Questa tecnica viene sempre eseguita durante la parte finale della seduta di massaggio, dal momento che è possibile solo quando la muscolatura è rilassata e priva di qualsiasi tensione. Se così non fosse, la trazione sarebbe molto dolorosa per il cliente, e praticamente quasi impossibile da compiere.